Giovedì 16 Febbraio, nel Museo di Arte Moderna e Contemporanea De Grada, si è tenuta l’anteprima della Vernaccia di San Gimignano.

Locandina Anteprima 2023 della Vernaccia di San Gimignano

La Toscana è terra di grandi rossi, ma nel suo cuore, geograficamente parlando, c’è spazio per una “regina bianca“, la Vernaccia di San Gimignano.

Sembra un paradosso, ma la storia ci dice che la Vernaccia di San Gimignano è stata la prima D.O.C Italiana ad essere stata riconosciuta e pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale nel lontano 6 maggio del 1966, diventata poi D.O.C.G nel 1993.

I protagonisti sono state le 41 aziende che quest’anno presentano 96 vini in degustazione delle annate 2021 e 2022.

Qualche dato e classificazione della denominazione

Il territorio di San Gimignano si estende per 138 km2 e conta un dislivello altimetrico compreso tra un minimo di 64 metri slm ad un massimo di 631 metri slm.

I produttori totali presenti sul territorio sono 170 con 750 ettari iscritti a Vernaccia su una superficie vitata totale di 2.000 ettari.

Ad oggi le versioni rivendicate e riconosciute dal disciplinare sono l’annata e la riserva; quest’ultima per poter riportare tale dicitura in etichetta deve sottostare ad un affinamento minimo di 11 mesi dei quali almeno 3 in bottiglia.
Nel corso degli ultimi anni sono nate anche diverse “selezioni” che provengono da singoli vigneti o dall’assemblaggio delle migliori parcelle aziendali.

Per poter utilizzare la dicitura “Vernaccia di San Gimignano” in etichetta è necessario che ogni fase di produzione avvenga all’interno del territorio, che la resa per ettaro non superi le 9 tonnellate e che in bottiglia vi sia un minimo di 85% di Vernaccia.

La Regina Bianca di San Gimignano

I migliori assaggi dell’anteprima della Vernaccia di San Gimignano

L’annata 2022 è stata particolarmente difficile, considerando che è stata un’estate estremamente siccitosa (l’estate più calda mai registrata dal 1800) caratterizza anche da sparse grandinate tra Giugno e Luglio, oltre che da grande ventilazione, che ha ulteriormente seccato il terreno portando stress idrico per le vigne. Come una manna dal cielo sono state accolte le piogge d’Agosto!

Ma passiamo a vedere i miei personali migliori assaggi:

Versione Annata

  • Montenidoli – “Fiore” Vernaccia di San Gimignano
  • Fattoria Fugnano – “Donna Gina” Vernaccia di San Gimignano
  • Collemucioli – Vernaccia di San Gimignano
  • Casa alle Vacche – “i Macchioni” Vernaccia di San Gimignano
  • Il Palagione – “Lyra” Vernaccia di San Gimignano
  • Fattoria Fugnano – “Donna Gina” Vernaccia di San Gimignano
  • Guicciardini Strozzi – “Villa Cusona” Vernaccia di San Gimignano
  • Casa Lucii – Vernaccia di San Gimignano

Versione Riserva

  • La Lastra – “riserva” Vernaccia di San Gimignano
  • Cesani – “Sanice” Vernaccia di San Gimignano
  • Poderi Arcangelo – “Per Bruno” Vernaccia di San Gimignano
  • Terre di Sovernaja – “Assola” Vernaccia di San Gimignano

2 riflessioni personali a margine

) la frase che ha contraddistinto gli assaggi ai banchetti dei produttori è stata:
questo è un campione imbottigliato in questi giorni giusto per l’occasione

L’anteprima della Vernaccia si incastra nella settimana delle Anteprime Toscane, per “sfruttare” la massiccia presenza di persone in regione, ma a differenza di tutte le altre denominazioni qui siamo di fronte ad una terra di bianchi, che hanno una dinamica unica nel suo genere.
E’ ingiudicabile un vino vendemmiato appena 5/6 mesi fa, ancora in fase di affinamento e “stressato” per un’imbottigliamento volto solo a presentarlo in anteprima.
Forse sarebbe meglio ripensare il periodo di questa anteprima e far brillare di luce propria questa terra e questi vini.

II°) Credo ci sia bisogno di un cambio di passo e di osare maggiormente sulle versioni “Riserva”, troppo spesso standardizzate e caratterizzate da note di legno eccessive. Purtroppo questo uso del legno cosi marcato disperde le caratteristiche del vitigno portando alla standardizzazione delle riserve dei diversi produttori.
Di fatti, le riserve che ho apprezzato, per lo più sono versioni atipiche, con affinamenti particolari, uso del legno delicato o vinificazioni che non lo prevedono affatto.

Luca Brandini

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