Nel cuore della Valtellina, dove le Alpi si affacciano sul Lago di Como, si trova la storica azienda valtellinese Aldo Rainoldi.
L’azienda è stata fondata nel 1925 da Giuseppe Rainoldi.
Da generazioni produce vini espressione autentica del terroir valtellinese e le sue sottozone.
Il Terroir della Valtellina
La Valtellina ospita uno dei paesaggi vitivinicoli più suggestivi d’Italia caratterizzato dai sui iconici vigneti, letteralmente aggrappati ai ripidi terrazzamenti che si inerpicano sulle pendici retiche.
2500 km di muretti a secco che sostengono e permettono la viticoltura valtellinese.
Proprio per questa loro importanza fisica e culturale, l’Unesco nel 2018 ha dichiarato Patrimonio dell’Umanità i muretti a secco della Valtellina.
La viticultura in Valtellina incarna perfettamente il concetto di Viticultura Eroica.
La morfologia del territorio, che vede sviluppare i vigneti su pendii scoscesi arroccati lungo le pareti delle Alpi Retiche, comporta che la quasi totalità delle lavorazioni in vigna vengano effettuate manualmente, dalla potatura alla vendemmia.
Non è raro vedere trasporti di uva e materiali per la gestione della vigna con l’ausilio di funicolari o elicotteri.
Il vitigno principe della Valtellina è la “Chiavennasca” (Nebbiolo) la cui produzione si estende per circa 820 ettari.
La variabilità geografica della Valtellina ha permesso il riconoscimento di 5 sottozone distinte: Maroggia, Sassella, Grumello, Inferno e Valgella.
la cantina Aldo Rainoldi
L’azienda fondata nel 1925 ha sede a Chiuro, ed ancora oggi è portata avanti dalla famiglia Rainoldi.
L’azienda può contare su 11 Ettari di proprietà più circa 5 Ettari di conferitori seguiti costantemente dall’agronomo aziendale al fine di mantenere la qualità dell’uva molto alta.
Azienda “tra i piccolissimi grandi produttori” dato che al di fuori della Valtellina potrebbe essere catalogata come una piccola azienda, ma per il panorama Valtellinese in realtà si tratta di una delle aziende più grandi ed importanti.
Il core business azienda è la produzione di vini rossi, ottenuti da quello che può essere considerato il più nobile dei vitigni: il Nebbiolo.
Aldo Rainoldi ha la “fortuna” di possedere e vinificare 3 delle 5 sottozone sopra citate: Inferno, Sassella, Grumello.
Da queste 3 sottozone in cui l’azienda ha i vigneti produce 2 tipologie di vino per Sottozona: una versione “Classica” ed una versione “Riserva“.
Dal 2013 per la sottozona Sassella, viene anche prodotto nelle annate considerate eccezionali un terzo vino ottenuto da un singolo vigneto, Il Sassella “Vigna degli Apostoli“.
I vini sono caratterizzati da una grande pulizia e precisione ed ognuno ha una propria identità ben chiara e definita.
I vini degustati da Aldo Rainoldi
Grumello 2021
stupisce per la sua versatilità, pulizia e grande beva, senza perdere le caratteristiche tipiche della Chiavennasca e della Valtellina.
Sassella Riserva 2019
si contraddistingue per la grande armonia che riesce ad esprimere fin da subito, un filrouge ben chiaro e definito tra naso e bocca. Stupisce per eleganza e complessità. Il mio preferito
Inferno Riserva 2019
vino molto potente e concentrato, che esprime perfettamente le caratteristiche della sottozona, che non a caso si chiama “inferno”. Il nome deriva dal fatto che in quella zona le estati sono molto calde, il che si rispecchia poi nei vini che risultano più intensi e carichi
Sassella “Vigna degli Apostoli” 2016
è sicuramente un vino pensato per l’invecchiamento e per dare il meglio di sé con il tempo. Inizialmente risulta molto introverso ed un po’ chiuso, ma a distanza di circa 20 minuti nel calice, inizia a rilassarsi e dare sfoggio della sua complessità e grande classe.
Sfurzat di Valtellina 2021
lo Sforzato merita un capito a parte, dato che è il vino icona della Valtellina.
È il primo vino rosso passito secco in Italia ad aver avuto la D.O.C.G. nel 2003.
Lo “Sfurzat” è il vino che incarna la tradizione locale di “sforzare”, cioè appassire le uve di Nebbiolo per concentrarle dando vita a una base di maggiore struttura e potenza.
Vino dalla grandissima complessità dovuta all’appassimento che rimane sempre molto bilanciato sia al naso che in bocca, senza mai risultare eccessivo o con troppa gradazione alcolica.
Luca Brandini